Ci sono giorni, a fine ottobre, in cui l’aria a Piozzo sembra avere un peso diverso. È più densa, più lenta, e profuma di terra umida, di foglie che si arrendono al vento e di frutti maturi che segnano la fine di un’altra stagione. Nei campi dell’Azienda Romanisio, l’autunno non è mai solo un passaggio: è un momento che si sente nelle mani, nelle spalle e nel cuore.
La raccolta delle pere nashi è finita da poco. Le cassette, ordinate e colme, sono ormai in magazzino, e il silenzio che segue la frenesia della raccolta ha qualcosa di quasi solenne. Dopo settimane di movimento, di mezzi che entrano ed escono, di giornate che iniziano presto e finiscono con la luce che cala dietro le Langhe, resta la calma. Una calma meritata, che sa di gratitudine.
Dal campo al confezionamento: la cura delle pere nashi Romanisio
Nei campi la stagione è conclusa: le piante si spogliano, la terra riposa, e i filari si preparano al lungo sonno invernale. Ma in azienda il lavoro continua. Il confezionamento delle pere è appena cominciato e ci accompagnerà per tutto l’inverno — un lavoro più silenzioso, ma non meno importante. Ogni frutto viene selezionato, pulito, confezionato con la stessa attenzione con cui è stato coltivato, pronto a raggiungere i migliori negozi e mercati, dove le pere nashi Romanisio continueranno a raccontare la loro storia di freschezza e qualità.
Ogni autunno è diverso, ma porta con sé la stessa sensazione di compimento. Le piante, ormai spoglie, raccontano la storia di un anno intero: la potatura invernale, i primi germogli di marzo, le fioriture delicate di aprile, i frutti che hanno preso forma sotto il sole d’estate. E poi il raccolto, che è sempre un po’ una scommessa, una sfida vinta o rimandata alla stagione successiva.


Passeggiare tra i filari di pere nashi: la calma dopo la raccolta
Camminare tra i filari ora è un’esperienza intima. Si notano dettagli che durante la corsa della stagione passano inosservati: il colore del suolo, il modo in cui le foglie cadono e disegnano una trama irregolare, il profilo dei rami che si staglia contro il cielo limpido. È il momento in cui la terra riprende fiato — e noi con lei.
Coltivare pere nashi: tra tradizione e sguardo al futuro
Per chi lavora in campagna, l’autunno è anche il tempo dei bilanci e dei pensieri. Ci si guarda indietro, ma già si immagina il futuro: come migliorare, cosa cambiare, cosa conservare. È un ciclo che non si ferma mai, ma che ogni anno insegna qualcosa di nuovo.
E così, mentre il paese si prepara ai colori caldi dell’autunno e alla quiete dell’inverno, anche in azienda si chiude un capitolo. Con la stessa cura con cui si è raccolto ogni frutto, ora si sistemano gli attrezzi, si aggiornano i registri, si pensa alla prossima potatura.
La stagione delle pere nashi si conclude, ma non finisce davvero. Perché ogni raccolta è il frutto di un percorso, e ogni autunno è un nuovo inizio.
Dal cuore dei frutteti di Piozzo, con le mani ancora un po’ impolverate di terra e la mente già rivolta al prossimo germoglio. E con le pere nashi Romanisio, pronte a portare un po’ di autunno sulle tavole di chi ama la frutta autentica, croccante e profumata.
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